Abrasione e erosione dentale: come ricostruiamo i denti consumati
Worn dentition: nuove soluzioni
I denti “consumati” sono un problema piuttosto comune, ma per il quale l’odontoiatria ha fatto grandi passi in avanti. Infatti, oggi è possibile ricostruire i denti abrasi o erosi con tecniche sempre meno invasive e sempre più conservative, orientate cioè al mantenimento della struttura dentale originale del paziente.
Le cause principali dell’usura dei denti sono due: abrasione dentale e erosione dentale. Vediamo insieme in cosa consistono e come possono essere trattate.
L’abrasione dentale
L’abrasione dentale consiste nello sfregamento di un agente fisico contro la superficie del dente, che provoca una perdita prima di smalto e poi di dentina (i due tessuti a protezione della polpa del dente).
L’abrasione spesso è dovuta al bruxismo, un disturbo che induce a digrignare i denti involontariamente durante il sonno; altre cause piuttosto comuni sono l’uso scorretto dello spazzolino, ma anche la scelta di dentifrici o sbiancanti troppo aggressivi.
Oltre alle conseguenze estetiche spiacevoli, l’abrasione dentale ha un forte impatto anche sulla funzionalità dei denti: infatti, il progressivo assottigliamento degli strati a protezione del dente causa ipersensibilità, che provoca dolore in reazione alle sensazioni di caldo e freddo.
L’erosione dentale
Se l’abrasione è dovuta ad un agente fisico, l’erosione dentale invece è causata dal contatto prolungato con un agente chimico: di solito sono sostanze molto acide, che causano appunto l’erosione dello smalto e della dentina.
Infatti, questi tessuti sono composti in prevalenza da calcio: ciò significa che possono essere danneggiati da cibi con un pH inferiore a 5.5 (ovvero cibi acidi, come ad esempio bevande gassate o limonata). Il danno naturalmente è maggiore se questi alimenti vengono assunti quotidianamente.
La tecnica “3 step” e l’approccio conservativo
I progressi dell’odontoiatria nell’ambito della cura dell’usura dei denti hanno portato negli ultimi anni a sviluppare tecniche sempre meno invasive e sempre più conservative.
Il principio che sta dietro all’approccio conservativo, infatti, è quello della bioeconomia, ovvero la massima conservazione del tessuto dentale sano e il rinforzo dello stesso: ciò è reso possibile dall’applicazione di restauri adesivi.
Questa tecnica di restauro dei denti abrasi, chiamata “3 step technique”, è stata ideata dalla dott.ssa Francesca Vailati, una dei massimi esperti nel campo della cura della worn dentition.
Step 1: la progettazione
La prima fase è naturalmente quella della progettazione dei restauri: si tratta di una fase fondamentale e molto delicata, poiché da essa dipende tutto il risultato finale. Per ottenere un ottimo risultato, infatti, è importante che vi sia una perfetta comunicazione tra le tre parti chiamate in causa: il dentista, il paziente e l’odontotecnico.
La fase di progettazione serve a dare al paziente un’idea più precisa dell’aspetto finale che la sua bocca avrà dopo l’applicazione dei restauri: nel caso di pazienti che presentano un’usura dentale particolarmente accentuata, spesso il trattamento porta con sé un cambiamento molto significativo, quindi è ancora più importante poter vedere in anticipo quale sarà il risultato finale, ed apportare eventuali correzioni.
Per questi motivi, durante la fase di progettazione viene creato un mock-up, ovvero una “maschera” con dei restauri di prova che può essere applicata e rimossa facilmente dal dentista, e consente al paziente di vedersi con quello che diventerà il suo nuovo sorriso.
Il mock-up solitamente copre gli incisivi e i primi quattro premolari, in modo da poter valutare l’armonia del sorriso anche con le labbra della persona che lo indossa. Una volta che il paziente ha approvato il mock-up e il dentista ne ha accertato la funzionalità, il tecnico può procedere con la fase due.
Step 2: i denti posteriori
Una volta progettati i restauri da applicare e approvati grazie al mock-up, si può passare alla realizzazione degli stessi. Si comincia con una ceratura dei denti posteriori, detta anche wax-up, al termine della quale il tecnico realizzerà delle chiavi (ovvero degli stampi) in silicone trasparente: queste chiavi verranno utilizzate poi per realizzare i restauri provvisori in materiale composito direttamente nella bocca del paziente.
La realizzazione delle chiavi trasparenti in silicone è molto importante dal momento che riduce il tempo necessario per la regolazione dell’occlusione, ma anche perché – non essendo una tecnica invasiva – non richiede anestesia, e permette al paziente di far presente subito eventuali problemi.
Step 3: i denti anteriori
La terza fase riguarda il ripristino dei denti anteriori, che avviene grazie a delle faccette. Ancora una volta, l’approccio alla base di tutto il trattamento è conservativo: viene ricostruita la superficie palatale (ovvero quella interna) con resina composita e si ripristina la superficie vestibolare (ovvero quella esterna) con faccette in ceramica.
Viene posizionata sui denti una diga di gomma, quindi le faccette vengono cementate una ad una sulla struttura dentale residua del paziente. Una volta portata a termine questa operazione, i restauri occlusali provvisori che sono stati installati sui denti posteriori nel secondo step possono essere sostituiti con quelli definitivi in ceramica.
Per saperne di più sulla ricostruzione dei denti consumati
Se soffrite di abrasione dentale o erosione dentale, passate da noi in studio: saremo felici di darvi il nostro parere professionale e parlarvi delle varie opzioni di trattamento a vostra disposizione.
Potete trovarci in studio dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.00. Vi aspettiamo!
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