24 Giugno 2020

10 cose da sapere sugli impianti dentali

implantologia dentale

Può capitare di perdere uno o più denti, ed è un problema che si presenta a qualsiasi età. Solitamente si ricorre ad un impianto dentale per sostituire i denti persi, in modo da ripristinare sia la funzionalità che l’aspetto della bocca. È un intervento da valutare attentamente con il proprio dentista di fiducia, anche se ormai – grazie alle moderne tecnologie – non è più così invasivo come un tempo e garantisce risultati migliori. 

Insomma, è giusto sapere a cosa si va incontro per essere pronti da un lato, e per non preoccuparsi eccessivamente dall’altro: facciamo quindi un po’ di chiarezza con le dieci cose da sapere sugli impianti dentali

1. Cos’è l’implantologia dentale?

Anzitutto, facciamo chiarezza su cosa intendiamo con “implantologia dentale”: è un intervento il cui obiettivo è ripristinare la piena funzionalità e l’estetica dell’apparato masticatorio danneggiato dalla perdita di uno o più denti. L’impianto consiste solitamente in una piccola vite in titanio che viene inserita nell’osso: a questa vite viene poi agganciato un moncone, che infine viene ricoperto con una corona che replica l’aspetto di un dente naturale. 

2. Quando serve l’implantologia dentale?

L’implantologia si rende necessaria quando si perde un dente (o più d’uno). Infatti la mancanza di un dente ha conseguenze molto importanti, oltre che sul piano estetico, anche sul piano della funzionalità dell’apparato masticatorio. Nei casi più gravi, la perdita di molti denti causa anche l’assottigliamento dell’osso, e quindi modifica i lineamenti del viso.

3. Da cosa è causata la perdita dei denti che richiede poi l’implantologia dentale?

La perdita dei denti può essere dovuta a diversi fattori, e riguarda soggetti di giovani e meno giovani: infatti, può essere dovuta a cause traumatiche, all’età, a malattie parodontali oppure ancora a malattie sistemiche come il diabete.

4. In cosa consiste la tecnica dell’implantologia dentale?

Come detto, consiste in una vite di titanio inserita nell’osso, alla quale viene avvitato un moncone ricoperto con una corona. Questa vite può supportare un impianto singolo, cioè un solo dente, oppure un ponte: è il caso del Toronto Bridge, una tecnica di implantologia dentale nella quale un ponte, che è lungo come tutta l’arcata, è supportato da quattro (o sei) impianti ossei. L’implantologia dentale può essere eseguita con le moderne tecniche di chirurgia mininvasiva, cioè senza necessità di tagliare la gengiva.

5. Di cosa sono fatte le protesi usate nell’implantologia dentale?

La vite inserita nell’osso, come dicevamo prima, è in titanio: questo materiale è il migliore per gli impianti poiché ha un’alta biocompatibilità, cioè è ben tollerato dall’organismo, e ha una dilatazione molto bassa con l’escursione termica. La corona può essere composta di materiali diversi, ma solitamente il rivestimento esterno è in ceramica oppure in resina.

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6. Che aspetto hanno i denti dopo l’implantologia dentale?

I denti dell’impianto hanno un aspetto assolutamente naturale e non si vede alcuna differenza con quelli “veri”. Inoltre, in molti casi è possibile avvitare le protesi sugli impianti già dopo 24-48 ore, quindi appena dopo l’intervento. Per garantire la resa più naturale possibile, prima di realizzare l’impianto il dentista studia una soluzione ad hoc per la protesi del singolo paziente.

7. L’implantologia dentale è dolorosa?

Una paura comune in molti pazienti è che l’impianto dentale faccia male. In realtà, l’intervento viene realizzato in anestesia locale, quindi nell’immediato non si sente alcun dolore. Inoltre, grazie alla chirurgia mininvasiva l’impatto sulle gengive è ridotto al minimo, quindi anche nei giorni successivi non c’è un dolore eccessivo: insomma, gli impianti moderni non sono dolorosi come quelli di vent’anni fa.

8. Che vantaggi dà l’implantologia dentale?

Anzitutto, l’implantologia dentale permette di recuperare perfettamente tutte le funzionalità legate alla bocca, dalla masticazione alla fonazione, e anche di ripristinare pienamente l’estetica. Inoltre, è possibile sottoporsi ad un intervento di impianto dentale a qualsiasi età (dopo i 20 anni circa, quando lo sviluppo osseo è completo), e grazie alle tecniche di cui abbiamo parlato, come la chirurgia mininvasiva e il Toronto Bridge, l’implantologia dentale non è più invasiva come una volta

9. È possibile sottoporsi a implantologia dentale con poco osso residuo?

È possibile, anche se la valutazione del singolo caso spetta al dentista, che è il solo a potersi pronunciare con cognizione di causa: infatti, si può ricostruire l’osso per inserire un impianto, ma purtroppo non in tutti i casi. Se temete di avere questo tipo di problema, chiamateci in studio e fissate un appuntamento per parlarne con i nostri dentisti!

10. Quanto durano gli impianti dentali?

Alcuni impianti durano anche più di trent’anni, ma naturalmente tutto dipende dalla situazione specifica del singolo paziente, data dalle patologie che presenta e dalla sua struttura ossea. Sicuramente un fattore che può rovinare gli impianti prima del tempo è il fumo: un altro validissimo motivo per smettere!

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