Toronto Bridge: la protesi fissa avvitata su impianti
La protesi Toronto Bridge
Il Toronto Bridge è una tipologia di protesi su impianto che viene proposta nel caso in cui sia necessario sostituire tutti i denti di un’arcata, ed è una soluzione spesso utilizzata in alternativa alle classiche protesi dentali fisse o rimovibili.
Abbiamo già parlato degli impianti dentali qualche tempo fa, ma oggi vogliamo concentrarci in particolare sul Toronto Bridge, sia nella versione “all on four” che in quella “all on six”, analizzandone i pro e i contro. Naturalmente, non in tutti i casi è possibile realizzare questo tipo di impianto: se volete un consulto sulla vostra specifica situazione, passate a trovarci in studio!
Cos’è il Toronto Bridge
Il nome “Toronto Bridge” viene dalla città canadese in cui questa tecnica è stata presentata per la prima volta nel 1982, durante il Convegno Mondiale dell’Odontoiatria: la sua invenzione si deve ad un’equipe di medici svedesi coordinata dal professor Branemark.
Il Toronto Bridge è una protesi fissa avvitata su impianti dentali osteointegrati, di solito da quattro a sei: si parlerà quindi, rispettivamente, di Toronto Bridge “all on four” (su quattro impianti) oppure di Toronto Bridge “all on six” (su sei impianti).
Si tratta di un tipo di impianto a carico immediato: ciò significa che non è necessario aspettare che i tessuti guariscano prima di fissare la protesi provvisoria, ma è possibile farlo già dopo poche ore. La protesi definitiva, invece, verrà inserita dopo qualche mese, quando l’osteointegrazione è completa.
Come viene realizzato un impianto Toronto Bridge
Anzitutto, bisogna scegliere tra “all on four” e “all on six”: questa scelta, così come il posizionamento degli impianti, dipende dalla situazione del singolo paziente, ma in entrambi i casi viene garantita una corretta distribuzione dello sforzo masticatorio.
Vengono quindi inseriti gli impianti in titanio, un materiale altamente biocompatibile (cioè ben tollerato dal nostro organismo): non è un’operazione dolorosa, poiché viene realizzata in anestesia cosciente.
Una volta fissate le viti in titanio, viene ancorata una protesi provvisoria. Dopo qualche mese sarà possibile agganciare la protesi definitiva, realizzata su un’impronta di precisione.
Le protesi Toronto Bridge presentano una flangia, ovvero una parte di gengiva realizzata in resina che copre completamente l’impianto, rendendolo praticamente invisibile.
La flangia del Toronto Bridge
La presenza della flangia è uno dei tratti distintivi del Toronto Bridge, e si tratta di un dettaglio fondamentale per due ragioni. Anzitutto, supplisce alla mancanza di osso ed evita l’effetto del cosiddetto “sorriso equino”, ovvero con denti molto allungati (dati dal progressivo ritirarsi delle gengive).
In secondo luogo, la flangia copre gli impianti: in questo modo, il dentista può decidere di posizionarli dove ritiene sia meglio, senza per questo compromettere l’estetica del sorriso del paziente.
Infine, la flangia viene progettata in modo tale che il confine tra la gengiva naturale e quella della protesi Toronto non sia visibile: infatti, la flangia è sopra la “linea del sorriso”, ovvero la parte di bocca che si scopre quando si sorride.
I vantaggi del Toronto Bridge
- È stabile: la protesi Toronto Bridge è estremamente stabile, poiché appunto è fissata a quattro o a sei impianti dentali.
- Non è invasivo: il principio è che vengono fissati il massimo numero di denti sul minimo numero di impianti possibile, per ridurre l’impatto dell’intervento chirurgico. Inoltre, grazie all’anestesia non si avverte alcun dolore.
- È a carico immediato: sono finiti i tempi in cui tra operazione e protesi fissa passavano sei mesi per permettere ai tessuti di guarire. Con il Toronto Bridge è possibile agganciare una protesi fissa (anche se provvisoria) dopo poche ore dall’intervento
- È sicuro: il rischio di lesionare dei nervi è praticamente nullo, grazie al posizionamento anteriore degli impianti
- È invisibile: la flangia, non solo copre gli impianti, ma li rende praticamente invisibili perché è collocata al di sopra della linea del sorriso
- È personalizzabile: l’aspetto della protesi definitiva viene studiato in modo da risultare armonioso con il viso del paziente, per garantire un effetto naturale
Gli svantaggi del Toronto Bridge
- Richiede un’igiene orale accurata: la flangia, fondamentale per la funzionalità e l’estetica dell’impianto, richiede una particolare pulizia, poiché vi è il rischio che dei residui di cibo restino incastrati tra la gengiva naturale e quella in resina. Oltre allo spazzolino, sono necessari sempre filo interdentale e scovolino
- Richiede controlli periodici: anche se il Toronto Bridge è un impianto fisso, richiede controlli regolari dal dentista. Infatti, di volta in volta può essere necessario ri-basare la protesi, ma anche effettuare una pulizia profonda sganciandola dagli impianti
Chi può ricorrere ad una protesi Toronto Bridge?
I pazienti che NON possono beneficiare di questa pratica sono – fortunatamente – molto pochi, ma ci sono delle patologie che vanno valutate dall’odontoiatra caso per caso, perché potrebbero richiedere delle accortezze in più. Ricordate quindi sempre di informare il dentista se soffrite di osteoporosi, diabete, o malattie cardiovascolari.
Toronto Bridge a Brescia: per saperne di più
Se volete avere maggiori informazioni sul Toronto Bridge, passate a trovarci in Studio: vi spiegheremo come lo realizziamo, se può fare al caso vostro, e vi proporremo un preventivo. Ci trovate a Flero dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 19.00. Vi aspettiamo!
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