Odontoiatria sportiva
L’odontoiatria applicata allo sport si concentra sullo studio, il riesame, la prevenzione e il trattamento delle patologie orali e concentra l’attenzione sul mantenimento della salute dentale dell’atleta e sulla diffusione di nuove conoscenze nell’ambito della comunità della medicina dello sport.
I traumi dentali sono eventi di frequente riscontro e possono essere legati a molteplici situazioni; si va dai traumi dentali in ambito scolastico, a quelli in ambito lavorativo, passando per quelli conseguenti ad attività ludico-sportive, causati da atti di violenza e agli incidenti stradali.
Qualunque sia la causa, questi eventi si riflettono sulla qualità della vita dei pazienti, imponendo attenzione non solo al trattamento immediato, ma anche alla risoluzione delle sequele che nel futuro potrebbero manifestarsi, con un conseguente impegno sanitario ed economico.
Le lesioni traumatiche dento-alveolari sono eventi molto frequenti in dentatura sia decidua sia permanente.
Il paradenti, o protettore orale o mouthguard, è un dispositivo resiliente, che viene inserito nella cavità orale, al fine di ridurre i traumi che coinvolgono la regione oro-maxillo-facciale, in particolare i denti e i tessuti parodontali, durante l’attività fisica. I paradenti sportivi sono designati a proteggere le labbra e i tessuti molli intraorali dalle lacerazioni, i denti dalle fratture e dalle avulsioni e i mascellari da fratture e dislocazioni.
Il paradenti individuale è un manufatto realizzato in laboratorio odontotecnico su prescrizione dell’odontoiatra: deve essere protettivo, adattarsi alle strutture orali, essere ritentivo, avere minima interferenza con la fonazione e con la respirazione, avere spessori adeguati nelle zone critiche, confortevole, poco ingombrante, inodore e insapore.
In base al tipo di sport si utilizzano spessori differenti.
Al paradenti può essere conferita una triplice veste: oltre alla ben nota funzione protettiva contro i traumi dentali, inoltre il paradenti può essere d’ausilio nella performance dell’atleta, assicurandogli un vantaggio oltre che psicologico anche e soprattutto fisico, soddisfacendo le sue aspettative prestazionali.
Diverse posizioni mandibolari determinano un diverso atteggiamento posturale e l’uso di un bite gnatologico può migliorare il controllo posturale in alcuni soggetti permettendo un miglior rilassamento muscolare e quindi può aiutare nel trattamento delle patologie algiche derivate da atteggiamenti posturali scorretti.
Compito dell’odontoiatra sportivo è quello di monitorare le eventuali variazioni che avvengono a livello orale in atleti.
Il bite ortodontico, o placca occlusale, è uno strumento molto usato nei casi in cui si rendano evidenti alcuni problemi posturali derivanti da una cattiva situazione a livello di apparato stomatognatologico.
Viene in genere realizzato in resina acrilica e si presenta come una mascherina che riproduce la posizione dei denti adeguata per una masticazione ideale.
Se è vero che ogni sport è diverso per quanto riguarda i muscoli che entrano in gioco, per la tipologia di contatto fisico, ecc., è altrettanto vero che dovendo sottoporre il corpo a sforzi di vario genere la postura è un elemento importantissimo per poter veicolare le energie nella giusta direzione.
Lo sportivo che possiede una postura scorretta spende involontariamente energie e concentrazione per correggere continuamente questo difetto, togliendole allo scopo primario, ovvero la prestazione atletica.
Per incontrare le particolari esigenze degli sportivi nasce così la gnatologia sportiva, finalizzata ad aiutare il rilassamento degli atleti dopo uno sforzo e ad impedire la nascita di alterazioni dell’apparato stomatognatologico a seguito dell’attività agonistica.
Questo apparato è molto rilevante nell’attività sportiva perché stringere i denti, come dice anche l’espressione figurata, è un’azione collegata alla concentrazione, allo sforzo, ai nervi tesi verso un obiettivo; proprio questo processo naturale conduce ad affaticare eccessivamente le articolazioni temporo-mandibolari.
A seguito di questo, nel caso in cui la mandibola subisca un urto, esso si può propagare alla testa causando microtraumi. Oltre a questo il corpo rilascia ormoni come il cortisolo che può compromettere la prestazione producendo stanchezza aggiuntiva.
L’uso del bite in questi casi permette che i denti si trovino in una condizione di maggior riposo fisiologico.